il collettivo

A 30 anni dal suo esordio (che avvenne l’ 8 marzo 1973 in occasione della festa della donna) e a quasi 20 dall’ultimo concerto (1984), il «Collettivo» si e’ ricomposto, con alcuni elementi che facevano parte del nucleo “storico” (Sergio, Anna…… e alcuni altri), e tanti ragazzi e ragazze di varia estrazione e professione accomunati dalla passione per il canto popolare.

Il «Collettivo folcloristico montano» suona e canta le Ottave, i canti del lavoro, sociali e di protesta, ma anche d’amore e di rispetto per la civiltà…… civiltà dei Maggi e antichi brani dedicati alla donna, nenie per bambini e nonsense (dal “contrasto padrone-contadino” a “Poveri soldati”, “Lo treno di Bastia“ e “Il carrettiere”, ai Maggi della Montagna Pistoiese….).

“Siamo tornati perché vogliamo pensare alla nostra cultura, per capire da dove veniamo, per voglia di solidarietà e di comune sentire, per costruire insieme, per voglia di rispetto reciproco contro l’intolleranza»…

Il gruppo si compone di voci, sia maschili che femminili, strumenti a corda (chitarre, violino) e ad ancia (organetti e fisarmoniche) abbinati a percussioni, fiati e strumenti della tradizione popolare della montagna Pistoiese.

I nostri concerti si svolgono nei posti più differenti… dalla strada al palco del teatro, passando per feste di paese e ballo sull’aia. Chi non ci conosce può rimanere un po’ sbalordito dal fatto che a volte le esibizioni sembrino “occasionali”, ”improvvisate” ma questa e’ una parte importante del nostro repertorio che ci permette di mantenere intatta quella “freschezza” tipica di tutto ciò che viene dalla tradizione popolare.

Vi aspettiamo in giro a cantare con noi…
Buon divertimento​

 

SERGIO GARGINI

La filosofia di Sergio Gargini è quella di aver puntato l’attenzione sulla ricerca ed il recupero delle tradizioni musicali autentiche e popolari …  (alla maniera di Caterina Bueno, la musa ispiratrice per i numerosi amanti del genere popolare).

«In un mondo in cui prevale la volgarità e si dimenticano
le tradizioni – osserva Sergio -, le nostre radici,  (“nel tempo degli dei falsi e bugiardi”, per dirla con Dante), abbiamo sentito il bisogno di tornare al lavoro anche perché, c’è voglia di recuperare una tradizione della montagna e restituirla alla gente».

Alle origini del gruppo “storico”, nel ’73, ci fu una iniziativa di carattere politico e culturale che riportava in primo piano le persone, i loro problemi, le loro storie drammatiche fatte di fatica e sfruttamento e che i lavoratori, le donne,potevano raccontare con l’unico strumento che avevano: la musica, la poesia, il racconto orale. Sergio per mesi percorse la montagna con un registratore e scavo’ nei ricordi della gente perché non si spezzasse il filo della memoria.

«È tutto documentato – dice Sergio – in una trentina di cassette realizzate tra il 1973 e il ’76, di assoluto valore filologico.  Molta di questa documentazione venne poi raccolta in un libro. Materiale che non è mio, ma della montagna e che donerò al Comune quando ci sarà un preciso progetto». Questo e’ il nostro mondo, e crediamo che la musica  sia comunque un modo per avvicinare le persone, anche di lingua e culture diverse.